Il nuoto pinnato, nato in ambito militare, si trasforma in pratica sportiva dagli anni Cinquanta, diventando la Formula 1 del nuoto grazie all’uso delle #pinne, strumento che consente agli atleti di raggiungere velocità sorprendenti.
Le origini risalgono ai disegni di #Leonardo_da_Vinci, che già sperimentava pinne rudimentali applicate sulle mani. Tuttavia, le pinne moderne sono merito di #Benjamin_Franklin, che nel 1938 costruì un paio primordiale con sottili pezzi di legno. Il brevetto, invece, è opera del francese Louis de Corlieu.
La prima manifestazione di nuoto pinnato in acque libere risale al luglio 1951, seguita nel 1955 dalla “100 Km dell’Adriatico a squadre”, evento che spinge le vendite delle pinne alle stelle.
Il primo #CampionatoDelMondo si tiene nel 1960 a #Palermo, nel mare di Mondello. La prima gara di nuoto pinnato in vasca si svolge a Bologna nel ’59, organizzata dal Cav. Franco Pavone, il quale darà vita nel ’69 alla prima monopinna italiana, chiamata affettuosamente “matrimoniale”.
Le prime gare ufficiali con monopinna risalgono al ’71. Un anno dopo, un record epocale: un uomo nuota i 100 metri sotto i 40 secondi (39″92). La convivenza tra #monopinna e bi-pinne continua fino al 1979, quando tutti i primati mondiali saranno realizzati con la monopinna.
In Italia, il nuoto pinnato trova casa nella F.I.P.S. (Federazione Italiana Pesca Sportiva), aggiungendo successivamente le due lettere “A” e “S” per diventare #FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee), nonostante non faccia parte della FIN (Federazione Italiana Nuoto). La disciplina è riconosciuta dal #CIO.
Per scoprire la storia avvincente del nuoto pinnato, abbiamo incontrato atleti e dirigenti della Federazione, pronti a raccontarci gli exploit e gli sviluppi di questa disciplina unica nel suo genere. 🌟🏊♀️ #StorieDaScoprire #SportEstremo #FIPSASHistory